PREVENZIONE
Campanelli d’allarme
Se riscontri anche solo uno di questi sintomi ti consigliamo di prenotare quanto prima una visita specialistica:
- Aumento della frequenza urinaria sia di giorno che di notte.
- Urgenza a mingere improvvisa e perdita involontaria di urina.
- Sintomi ostruttivi come getto urinario debole e/o a ventaglio, intermittenza, esitazione, sensazione di incompleto svuotamento e sgocciolamento terminale.
- Dolore acuto tipico della colica renale localizzato in zona lombare all’altezza dei reni che si irradia al fianco fino alla zona inguinale.
- Sangue nelle urine, nausea e vomito, sudorazione, pallore, tachicardia, febbre e brividi in caso di infezione.
- Presenza diffusa di sangue nelle urine.
- Disturbi urinari di tipo irritativo come bruciori durante la minzione.
- Aumento di volume o sensazione di pesantezza del testicolo. Comparsa di dolore acuto o gonfiore insorto all’improvviso.
Suggerimenti
La Società Italian di Urologia ha stilato il decalogo di semplici regole per una corretta prevenzione in ambito urologico
- Bevi con regolarità un’adeguata quantità d’acqua.
- Segui una corretta alimentazione.
- Controlla lo sviluppo dell’apparato genitale del tuo bambino.
- Effettua una visita urologica nelle varie fasi della tua vita: Pubertà, età adulta e terza età.
- Controlla con che frequenza urini e se avverti bruciore.
- Presta attenzione ad eventuali perdite di urina.
- Mantieni una sana vita sessuale ad ogni età.
- Fai una visita annuale dopo i 50 anni e dopo i 40 se c’è familiarità.
- Effettua esami del sangue almeno una volta all’anno, soprattutto dopo i 50 anni di età, per controllare testosterone e PSA.
VISITE
Visita Urologica
La visita urologica analizza le malattie dell’apparato genitale e urinario che influenzano la funzione urinaria e sessuale sia dell’uomo che della donna.
In ambito urologico, i disturbi più diffusi sono: bruciore e dolore durante la minzione, ritenzione di urina nella vescica e presenza di sangue nelle urine; quanto all’aspetto sessuale, la principale difficoltà indagata dall’urologo è l’impotenza, nota anche come disfuzione erettile o deficit erettivo.
Durante la visita si comincia in prima istanza alla raccolta dell’anamnesi per conoscere la storia clinica, passata e attuale, del paziente e della sua famiglia, specie in presenza di malattie ereditarie o ricorrenti.
Dopo l’urologo effettua la visita vera e propria, e verifica la natura dei sintomi lamentati dal paziente servendosi, se necessario, dell’esplorazione ano-rettale per l’esame della prostata o all’esplorazione vaginale per la donna con l’ausilio dell’ecografo e del flussimetro.
Visita Andrologica
La visita andrologica serve ad analizzare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo maschile attraverso una serie di esami che sono in grado di stabilire la presenza o meno di anomalie funzionali e malattie andrologiche.
L’esecuzione periodica della visita andrologica aiuta il paziente a prevenire le patologie maschili con la diagnosi precoce e il monitoraggio accurato di specifici sintomi.
Parte importante della visita è la raccolta dell’anamnesi, una fase in cui l’andrologo rivolge al paziente domande circa le sue abitudini alimentari, sessuali e l’eventuale assunzione di farmaci, in modo da avere un quadro completo circa la sua storia clinica e personale recente e attuale.
Successivamente l’andrologo esegue la vera e propria visita esaminando forma, dimensioni e aspetto del pene e dei testicoli servendosi anche della palpazione.
Inoltre, la visita andrologica prevede l’esplorazione rettale per escludere la presenza di malattie sia del tratto ano-rettale, sia della prostata.
In base ai risultati emersi dalla visita, l’andrologo può chiedere al paziente di svolgere alcuni esami di laboratorio, come glicemia e assetto lipidico.
DOMANDE FREQUENTI
L’urologia è quella branca della medicina che studia l’apparato urogenitale maschile (reni, ureteri vescica, uretra, prostata, pene, testicoli) e l’apparato urinario femminile (reni, ureteri, vescica, uretra).
La prostata è un organo situato alla base della vescica. È fondamentale per la fertilità perché produce il liquido prostatico che serve per mantenere vitali gli spermatozoi in attesa dell’eiaculazione. La prostata è costituita da una parte centrale che, crescendo con l’avanzare dell’età, può dare problemi alla minzione, e una parte periferica che è prevalentemente sede del carcinoma prostatico.
I reni sono due organi posizionati in sede retroperitoneale lombo-dorsale che hanno la funzione depurativa del sangue. Le sostanze di scarto risultanti, verranno poi eliminate per via urinaria.
Non deve essere dolorosa grazie alla delicatezza dello specialista e alla collaborazione del paziente. Va tenuto presente che la visita urologia prevede l’esplorazione dei genitali e l’esplorazione rettale.
Il tumore del rene si cura prevalentemente per via chirurgica quando è possibile. In alternativa, possono essere previste cure palliative per cercare di rallentare la crescita e la metastasizzazione del tumore.
Le stenosi del giunto sono dei restringimenti del tratto urinario tra rene e uretere generalmente congenito e asintomatico. Spesso sono da correggere chirurgicamente per preservare il rene nella sua funzione.
Sono tre termini per indicare la tecnica chirurgica: laparotomia significa a cielo aperto, cioè tramite il tradizionale taglio eseguito col bisturi; laparoscopia è la metodica miniinvasiva senza tagli, ma solo con fori, per accedere con strumenti specifici; la robotica è una laparoscopia dove gli strumenti sono manovrati non direttamente dallo specialista, ma dallo specialista tramite un robot.
È un segno importante da non trascurare, perché potrebbe essere fisiologico, ma anche collegato a una grave malattia come un carcinoma. In presenza i questo sintomo è sempre approfondire le indagini.
Raramente questo è un segno grave, ma spesso è collegato a stati infiammatori della prostata.
E’ utilissimo se inserito nella valutazione globale del paziente. Come unico esame è importante solo nel follow-up dopo interventi o cure per il carcinoma.
Nessun allarme, ma è opportuno rivolgersi ad uno specialista con tutti i risultati del PSA precedenti.
E’ consigliabile eseguire un esame del PSA al compimento dei 50 anni, ma se cè una familiarità anche a 40.
Il laser è la tecnica più moderna utilizzata per risolvere i problemi di ostruzione da ingrossamento della prostata per patologie benigne; ce ne sono di 3 tipi: olmio, tullio e Greenlaser. Quet’ultimo è certamente quello che ha avuto maggior sviluppo negli ultimi 5 anni.
Può succedere per motivi congeniti o per malattie e quando il rapporto diventa difficoltoso è indicato un intervento chirurgico per correggere l’incurvamento del pene e preservare la funzione sessuale.
Ci sono tante possibilità, ma se è solo ingrossata senza sintomi allora è solo da controllare annualmente, mentre se ci sono sintomi è indicata una terapia o farmacologica o chirurgica.
I calcoli si curano con varie tecniche a seconda della loro posizione, dimensione e composizione. Oggi preferiamo in largissima misura l’adozione di tecniche endoscopiche e percutanee. Anche la litotrissia extracorporea (SWL) riveste un suo ruolo. Il ricorso agli interventi chirurgici open è stato praticamente abbandonato.
Un compito fondamentale è svolto dalla prevenzione; infatti, chi ha sofferto una volta di calcoli può soffrirne di nuovo in futuro.
È una tecnica che fa collimare la risonanza magnetica e l’ecografia al fine di ottenere una diagnostica di immagini più precisa e per avere risultati bioptici più precisi. Grazie all’avanzamento delle tecniche diagnostiche, la biopsia prostatica fusion verrà presto soppiantata dalla tecnica cognitiva.
Si. In generale i dismetabolismi si correlano direttamente con i problemi di erezione. L’obesità con ciò che ne comporta (sedentarietà, rischio diabete e vascolare), è una delle cause più importanti della comparsa della disfunzione erettile.
Il fumo fa male sempre: è dimostrato che chi fuma ha un rischio 9 volte maggiore di sviluppare un carcinoma della vescica.
La cistite è una malattia con sintomi acuti e molto chiari e può essere dovuta: nel maschio, a problemi di prostata o a infezioni dell’apparato genitale; nella donna, dove è più frequente, è spesso dovuta ad abitudini di vita, disturbi intestinali, menopausa e ridotta assunzione di liquidi.
Non è sempre necessario, ma è la causa principale di infertilità; è anche vero che, dopo la correzione, solo un 45% ha un miglioramento del liquido seminale. In generale, la prevenzione è la migliore opzione.
Per accertarlo, al momento abbiamo disponibili diversi marcatori ma quello di maggiore utilizzo resta il PSA totale. In ogni caso la biopsia rimane l’unico esame diagnostico. La Risonanza Magnetica multiparametrica con mezzo di contrasto rappresenta una grande innovazione per la stadiazione locale e per orientare eventuali biopsie. La TAC, la scintigrafia ossea e la PET verranno richieste in casi selezionati per una valutazione dell’estensione della malattia.
L’incontinenza è l’incapacità di trattenere le urine e nel maschio è spesso post-operatoria. Se stabile, può essere corretta con interventi come lo sfintere artificiale e le sling sottouretrali. Nella donna, invece, è frequente dopo il parto e dopo la menopausa e può essere corretta con esercizi specifici o con interventi come le sling e la chirurgia del prolasso.
Bisogna specificare: gli interventi per patologia benigna non dovrebbero mai rendere impotenti, soprattutto con l’avvento della tecnica laser. Per le patologie oncologiche, con qualsiasi tecnica chirurgica, le probabilità di sviluppare un’impotenza sono circa del 50%.
Non sempre, ma solo quando crea problemi alla minzione o difficoltà di gestione nelle pazienti sessualmente attive o impegnate nel lavoro.
Quando si asporta la vescica ci sono due possibilità: la ricostruzione con intestino o l’attivazione di una derivazione esterna. Con la prima tecnica, si urina sempre per via naturale, ma utilizzando il torchio addominale. Ad orari fissi, in genere di notte, si possono verificare episodi di incontinenza. Con il secondo metodo, invece, l’urina viene raccolta in un sacchetto.
La gravità e l’urgenza dipendono dal fatto che spesso si presenta nei giovani, ma è tra i tumori più curabili (in oltre il 93% dei casi).
Sono la soluzione più efficace in assoluto per risolvere il problema dell’erezione quando i farmaci risultano inefficaci. Purtroppo non sono sempre accettate dal paziente per motivi psicologici.
Assolutamente no, ma dipende dallo strumento utilizzato, che deve essere flessibile, dalla mano dello specialista e dalla collaborazione del paziente; in generale, le donne non se ne accorgono nemmeno.
Sì! L’urologo cura anche l’apparato urinario della donna: reni, ureteri e vescica, mentre per la parte genitale se ne occupa il ginecologo.
In sé, assolutamente no, chi ha problemi di prostata e va in bici a scopo dilettantistico o anche agonistico è bene che adotti un assetto adeguato (con una valutazione biomeccanica in centri adeguati) e si fornisca di selle ergonomiche.